Perché nessuno compra la tua musica – come creare una community

I dischi non si vendono più.

Quante volte l’hai sentito?

Anche le superstar appartenenti alle scuderie major, le grandi multinazionali della discografia, sono rimaste vittima della maledizione del millennio.

Lo streaming, il file sharing, i download pirata, gli mp3.

Oggi i dischi non si vendono più, almeno non più come un tempo.

Se la crisi non ha risparmiato i grandi artisti, figuriamoci cosa potrà aspettarsi la tua band semisconosciuta.

E allora, cosa si fa?

Come si rende economicamente sostenibile la propria passione?

È ancora possibile vivere di musica?

Puoi guadagnare soltanto con i live?

Ma suonare dal vivo trovando qualcuno disposto a pagarti un cachet degno di questo nome è quasi impossibile se non hai qualcosa da promuovere.

Un disco da presentare e dunque da vendere al tuo pubblico resta uno dei pochi modi per produrre un indotto oltre ai concerti, soprattutto all’inizio.

Rieccoci al punto di partenza.

Ma chi ti compra i dischi?

Molti gruppi si chiedono come mai nessuno acquisti la loro musica.

Alcune volte le band non si rendono conto di aver fatto un disco davvero mediocre…

Eppure, ti rivelerò un segreto: quasi mai la ragione per cui il pubblico ignora il tuo disco dipende dalla qualità della musica.

Non storcere il naso adesso.

Non voglio dire che la qualità della musica sia ininfluente.

Scrivere un gran disco e delle ottime canzoni è necessario per conquistare il pubblico.

Ma non basta.

Per avere una fanbase, oggi, è necessario imparare a comunicarsi e raccontarsi in modo da creare un legame profondo con le persone che ti seguono.

Questo punto è assolutamente cruciale.

È indispensabile che tu sia in grado di creare intorno alla tua musica una community di persone che, oltre alla musica, seguano il tuo percorso di carriera, se ne appassionino.

Avere un pubblico reale significa poter rispondere a 3 domande:

  • Quanti sono disposti a comprare il mio disco?
  • Quanti sono disposti a comprare il mio merchandise?
  • Quanti sono disposti a venire ad un mio concerto?

Queste 3 domande rappresentano tutto ciò di cui hai bisogno per avere una fanbase attiva che segue e supporta con azioni concrete la tua carriera.

Per fare in modo che tutto questo avvenga, dovrai iniziare a concentrarti sui numeri qualificati.

La rincorsa alle migliaia di visualizzazioni o followers sulla tua pagina social, è un qualcosa che ormai non paga.

Se hai 5000 followers su Facebook ma non riesci a coinvolgerne 100 a rispondere assiduamente alle tue chiamate all’azione come comprare un disco o venire ad un concerto, capisci bene che hai un problema serio.

Avere un pubblico attivo significa essere in grado di individuare la tua fanbase sia in senso quantitativo (quante persone realmente comprerebbero un tuo disco o verrebbero ad un tuo concerto) sia qualitativo, cioè saper riconoscere aspettative, gusti ed abitudini del tuo pubblico.

In un altro articolo ti mostro come incrementare la tua fanbase utilizzando le sponsorizzazioni online o altri strumenti per crearti una lista di contatti qualificati come le newsletter.

Oggigiorno non importa realmente quante persone ascoltano la tua musica.

La visibilità fine a sé stessa è inutile se non si traduce in capacità di attivare l’utenza a reagire a specifiche chiamate all’azione.

È necessario capire il pubblico e come si sviluppano le abitudini di consumo di musica nel mercato odierno.

Molti gruppi commettono un grande errore.

Pensano che rivolgendosi ad un vasto pubblico, una percentuale parziale di quella totalità di persone automaticamente si appassionerà alla loro musica.

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Per fare un esempio, se suoni hard rock ti basterà proporre il tuo video allo stesso pubblico dei Whitesnake per esempio, per raccogliere una fetta della loro utenza e convertirla in tuo pubblico.

Questa logica, sebbene ha un fondo di parziale verità, alla lunga si rivela del tutto fallimentare.

Infatti il vero problema non è arrivare al pubblico dei Whitesnake (per quello ti basterà inserire la parola chiave Whitesnake nella categoria “interessi” dei criteri di targetizzazione quando sponsorizzi il tuo nuovo video), ma creare un legame col pubblico in grado di agganciare persone che ti seguano non una tantum, ma con costanza e siano quindi disposte a supportarti con azioni concrete.

Puntare a molti (con costi di promozione molto elevati) per arrivare a pochi sui quali il tuo margine di guadagno è molto basso in quanto non determina reazioni multiple ma il più delle volte si limita ad un like o nella migliore delle ipotesi all’acquisto di un disco che poi cadrà nel dimenticatoio, è una strategia decisamente antieconomica ed infruttuosa. In pratica, se arrivi a 100 nuovi contatti ma solo 7 di questi comprano il tuo disco, il guadagno non giustifica l’investimento.

La logica “sparo a tutti nella speranza di beccare qualcuno” è ormai obsoleta.

Come fare allora per evitare dispersioni ed andare direttamente al pubblico in target?

Ragionando in senso espansivo e progressivo attraverso fasi promozionali multiple.

Mi spiego.

Il tuo pubblico target non è un segmento parziale di un mercato più ampio (per esempio una parte di tutto il pubblico già fan di una band simile alla tua), ma potenzialmente chiunque tu sia in grado di agganciare e far appassionare alla tua storia.

Inizialmente parti dalla cerchia di persone che puoi raggiungere con una comunicazione diretta e rivolgi a questo gruppo molto piccolo un’azione promozionale (Fase 1) come può essere il lancio della tua pagina Facebook o la pubblicazione di un nuovo contenuto.

All’interno di questo primo gruppo di persone, determinerai due reazioni opposte: una parte del pubblico non sarà interessato a ciò che fai, dunque andrà perso; un’altra parte del pubblico invece sarà agganciato come pubblico diretto e si sentirà coinvolto e parte di un progetto più ampio. Questa seconda condizione definisce il tuo pubblico target ed innescherà degli automatismi di passaparola ed espansione organica ed esponenziale della tua visibilità. Se hai 5 persone agganciate nella tua fanbase alla Fase 1, ognuna di loro parlerà di te a circa 10 amici e se 3 di questi 10 amici si interesseranno alla tua band avrai triplicato il tuo bacino di contatti a cui rivolgere la seconda azione promozionale (Fase 2). Se riesci a tenere duro, produrre una sequenza lunga di contenuti coinvolgenti che raccontino progressivamente la tua storia ed il tuo percorso di crescita, sarai in grado di determinare un trend incrementale costante del tuo pubblico che aumenterà sempre in senso esponenziale e non sommatorio. Ovviamente nella prima fase partirai da numeri molto bassi ma estremamente reattivi ed in target, il che significa che quando inizieranno a crescere organicamente, non soltanto i balzi in avanti saranno considerevoli ma anche estremamente votati a produrre una fanbase rigidamente qualificata, dunque reattiva alle tue chiamate all’azione.

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Ricorda che devi prenderti cura del tuo pubblico lavorando sodo alla qualità dei contenuti che pubblichi, in modo che chi ti segue non solo ascolti la tua musica, ma condivida con te valori ed emozioni seguendo ogni fase della tua carriera.

Quello di cui devi preoccuparti massimamente è creare un legame saldo.

Il legame si basa sulla fiducia che le persone che ti seguono ti accordano, sulla tua reputazione, dunque dovrai essere sempre onesto, anche quando ci saranno da raccontare fallimenti e cose che non hanno funzionato.

Le persone non cercano la perfezione ma vogliono appassionarsi e provare emozioni vere.

Condividi ogni cosa con chi ti segue e racconta la tua storia.

Hai diversi strumenti e devi imparare a gestire altre forme di comunicazione oltre alla musica.

Pubblica immagini significative, video personali, esprimi sempre un punto di vista prendendo posizione, innescando dibattiti, racconta le vite delle persone che ci sono dietro la tua musica, i loro sogni e le loro aspirazioni, le paure e le angosce…

Se non lavori in questo modo, potrai scrivere la migliore musica del mondo, ma non sarai mai in grado di stringere un rapporto saldo e duraturo col pubblico.

Oggi hai bisogno di creare intorno a te una community basata sui legami e sulle emozioni.

Inizia il prima possibile a raccontarti e fa della tua carriera e della tua musica, una grande storia che valga la pena seguire.

Buona musica e alla prossima!

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