Perché caricare i propri brani online non serve a nulla (se non sai come farlo)

La distribuzione online è un’operazione estremamente semplice oggigiorno.

Vai su di un sito come www.zimbalam.it o www.soundaymusic.com che ti offre la possibilità di distribuire un disco, un ep o un singolo, carichi la tua musica, la copertina e tutte le info, fissi la data di pubblicazione, decidi gli store su cui vuoi uscire ed aspetti che i tuoi brani siano online.

Fatto.

Semplice come bere un bicchier d’acqua.

Peccato che hai appena commesso uno degli errori più gravi che potessi fare e che potrà precluderti opportunità future ed occasioni di crescita concreta e realistica.

Sono diverse le ragioni per cui è un clamoroso errore caricare i tuoi brani online senza avere un’idea precisa di cosa stai facendo e quali scenari si possono verificare come conseguenza diretta.

Partiamo da un concetto col quale è bene che inizi a familiarizzare il prima possibile per non illuderti e fissare degli obiettivi realistici e concreti.

Nessuno scoprirà (e dunque comprerà) la tua musica attraverso Spotify, Amazon, iTunes o un altro digital store.

Non esiste un reale sistema che produce traffico organico in questi siti verso artisti pressoché sconosciuti o che porti gli utenti a capitare per caso sulla tua pagina, nemmeno per associazione con altri artisti simili a te. Finché non avrai un’etichetta che faccia da tramite negoziando per te un accordo dedicato, o un pubblico considerevole che generi migliaia di visualizzazioni o streaming, su questi siti la tua indicizzazione sarà del tutto inefficace.

In pratica potrai trovare la tua band solo scrivendo nel form di ricerca il nome del tuo gruppo, il che come ti dicevo esclude del tutto che qualcuno arrivi per caso sulla tua pagina se prima non conosce già la tua band, dunque è stato agganciato in un altro momento (online o offline).

La tua presenza sui digital store, nella fase iniziale del tuo percorso artistico, serve solo per mettere chi ti segue fisicamente o online, nelle condizioni di ascoltare o comprare i tuoi brani, ma soltanto come seconda azione, ci deve cioè essere stato già un primo contatto di engagement che poi indirizzi il pubblico sulla pagina di acquisto, cioè una conversione da follower a customer/supporter.

È facile dedurre che è possibile raggiungere lo stesso risultato con un e-commerce sul tuo sito web.

Questo permetterà ai tuoi fan di acquistare la tua musica attraverso l’utilizzo di un semplice account Paypal e a te di guadagnare il 100% delle royalties oltre ad avere la possibilità di crearti una lista di contatti di persone che seguono e supportano attivamente la tua musica a cui poter rivolgere successive azioni promozionali come ti mostro in un altro articolo.

Ma non è tutto.

Il mondo della musica è radicalmente mutato e rispetto a quindici anni fa oggi è necessario non limitarsi a pubblicare un disco affidandosi passivamente ai meccanismi autoregolatori del mercato che ne possono decretare il successo o l’insuccesso.

Devi assolutamente impegnarti per promuovere e diffondere attivamente la tua musica ed il tuo progetto creando una sequenza di contenuti diversi in grado di ampliare la fanbase.

Oggi ciò di cui hai bisogno più di ogni altra cosa è creare un brand intorno alla tua musica, fare in modo che tutte le manifestazioni pubbliche, video, foto, testi, interviste, siano coerenti con il messaggio chiave funzionale a raccontare la tua storia al pubblico dando vita ad una community di persone che ti seguono e condividono con te valori ed emozioni.

In quest’ottica, caricare un intero disco online come primo passo ancor prima di aver fatto qualsiasi tipo di comunicazione o promozione è decisamente inutile.

Per riscaldare ed attivare il pubblico è necessario dilazionare i contenuti che andrai a pubblicare nel tempo, dunque sarà molto meglio rilasciare due o tre brani come singoli in un periodo di tempo non troppo lungo, orientativamente in un intervallo non superiore a 80 giorni, prima di pubblicare un disco intero.

Questo ti permetterà di aumentare la capacità di fidelizzazione delle persone che ti seguono che inizieranno a percepirti non come un entità occasionale o sporadica, ma come una realtà in progressione da seguire e supportare durante il percorso.

Come puoi ben intendere, caricare di punto in bianco un disco online non ha nessuna utilità concreta per la tua band, ma non ti ho ancora detto quanto oltretutto possa essere un boomerang negativo per le tue possibilità di crescita.

Immaginiamo che il tuo disco sia fantastico.

Ottimi brani, produzione perfetta, grande personalità.

Tutti gli elementi sono in regola perché un’etichetta discografiche di medio livello si interessi a te e ti faccia una proposta.

Un’etichetta valida arriverà senza dubbio con un piano marketing e promozionale strutturato e completo che preveda promozione pre-release, ufficio stampa a partire dalla firma del contratto con pubblicazioni periodiche che documentino tutte le fasi di avvicinamento alla pubblicazione, i singoli, i making of, i videoclip, la promozione radiofonica dei singoli, le esclusive…

Come pensi che tutto questo possa essere compatibile con un disco che hai già pubblicato tu online?

Semplice, non è compatibile!

Un’etichetta discografica non ti metterà mai sotto contratto per un disco già distribuito, al massimo ti chiederà di realizzarne uno nuovo, ma comunque in questo caso quello del quale sei tanto orgoglioso sarà andato sprecato.

Altrove ti spiego come recuperare un disco bruciato e salvare il salvabile, ma per oggi ti consiglio di pensare bene prima di caricare i tuoi brani su di un distributore e lanciarli alla cieca nel mercato.

Esistono molte alternative online gratuite per caricare playlist private da spedire in giro che potresti utilizzare per inviare i tuoi pezzi ad addetti ai lavori o come contenuto di una membership esclusiva riservata ai tuoi followers su Facebook.

So che potrà sembrarti fantascientifico, avanguardistico e assurdo non essere presente su Spotify o sugli store digitali più famosi, ma un tempo sembrava fantascientifico ed assurdo che si potesse ascoltare un intero disco gratuitamente ed in qualsiasi momento semplicemente accendendo il proprio Pc.

Il futuro è tutto da scrivere ed il successo è riservato a chi avrà il coraggio di sperimentare vie non ancora battute.

Quale sarà la prossima rivoluzione musicale?

A te il compito di scoprirlo.

Buona musica e alla prossima!

2 pensieri riguardo “Perché caricare i propri brani online non serve a nulla (se non sai come farlo)

  1. Ho letto molti blog riguardanti le problematiche della attuale distribuzione musicale e delle band emergenti e devo scriverti che, da musicista, trovo questo articolo assolutamente informativo e realistico. Sono completamente d’accordo su tutto ciò che hai scritto e anche su altri articoli con le stesse tematiche. Come si può pretendere di vendere una musica che è già in ascolto? E l’etichetta come può essere interessata a un progetto già divulgato? Io ho la soluzione per tutto ciò, basta non fare ascoltare tutto ciò che sarebbe ascoltabile pagando….Comunque Paypal e sito personale tutta la vita! Grazie per il tuo articolo.

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